Gaudiya Vaisnavismo contro Sahajismo
Sri Srimad Bhaktivedanta Narayana Maharaja
GAUDIYA VAISNAVISMO CONTRO SAHAJIYSMO
Vera e falsa siddha-deha
(ISKCON New Mayapura, Francia, Giugno 1997)
La seguente è una lezione mattutina data da Srila Bhaktivedanta Narayana Maharaja nel giugno 1997 alla Comunità ISKON di New Mayapura in Francia.
Srila Maharaja ha chiesto che questa lezione venga diffusa allo scopo di frenare la malattia del sahajismo nel mondo.
Una volta un piccolo bambino di tre anni, seduto nudo sul grembo della madre, abbracciandola disse con amore ed affetto: "Mamma, mamma, voglio una moglie molto bella. Deve essere di carnagione dorata, con capelli ricci ed occhi belli. Non deve essere dura con me, altrimenti sarà capace di castigarmi e deve essere anche più magra di me. Inoltre, ben presto dopo il nostro matrimonio, vorrei avere due figli e una figlia. Presto mamma, devi trovarmi una bella moglie." La madre del fanciullo incominciò a ridere: "Si, certamente, cercherò ovunque una buona moglie per te, ma prima devi crescere e diventare forte e robusto. Allora, quando la tua sikha sarà lunga e folta, molto velocemente arrangerò per il tuo matrimonio." Questa storia mostra un fenomeno che oggigiorno è diffuso ovunque tra i cosiddetti devoti. Essi non vogliono cantare molti giri nè fare il possibile per sviluppare uno stato d'animo devozionale nei confronti di Krishna. Non vogliono ricordare Krishna e non vogliono entrare in una profonda comprensione del siddhanta. Non possono cantare tutti i giorni e tutte le notti come Haridasa Thakura. Di fatto non possono neppure cantare un giro del mantra Hare Krishna con la mente assorta in Krishna. Hanno molti fabbisogni legati al corpo e a quelle cose che sono in relazione al corpo come nome, fama e fortuna. Benchè siano pieni di lussuria e altri desideri mondani, si aspettano che la loro siddha-deha si manifesti.
Saltare dentro Goloka
Sebbene le loro menti non possono concentrarsi sui passatempi di Krishna, vogliono la siddha-deha come se fosse un rasgulla (dolce indiano). Se qualcuno ha soldi può facilmente acquistare due, tre o quattro rasgulla. Similmente, questi cosiddetti devoti pensano di poter ottenere la loro siddha-deha esattamente con la stessa facilità con cui si compra un rasgulla. Questa errata concezione filosofica ha molte, molte conseguenze pericolose. I neofiti aspirano a saltare immediatamente a Goloka Vrindavana e servire Krishna meglio di Srimati Radhika. In modo fiero dicono: "Radhika Chi è Radhika Chi è questa Lalita Chi è questa Visakha" Ma se si presentassero una bella e giovane donna o anche un bell'uomo a praticare la cosiddetta vita devozionale con simili concezioni errate, tutti e due cadrebbero in un momento. Ci sono migliaia e migliaia di questi cosiddetti devoti. Sebbene non siano maturi nella loro bhakti, artificialmente pensano: "Ho realizzato la mia siddha-deha, sono Lalita o Visakha e sono una sakhi migliore di Rupa Manjari. Rupa Manjari non è qualificata come me." Come risultato di questi pensieri offensivi tali persone andranno all'inferno molto velocemente. Queste persone pensano anche: "Oh, la Gaudiya Matha ha deviato dall'antica parampara. I precedenti acarya usavano pensare e agire come noi. Rupa Gosvami e tutti gli altri acarya usavano fare come noi. Sin dallo stadio iniziale della loro vita devozionale, ricordavano la loro siddha-deha e nella loro siddha-deha servivano Krishna." Queste sono speculazioni, è completamente sbagliato. I nostri acarya, capeggiati dai sei Gosvami, non hanno mai agito in questo modo. Loro non sono persone ordinarie, ma associati di Sri Sri Radha e Krishna. Sono discesi in questo mondo solo per dare la loro misericordia e i loro insegnamenti; e hanno dato l'esempio alle anime condizionate su come praticare la loro vita devozionale iniziando dal primo gradino, da sraddha.
Per devoti avanzati
Nel suo libro Jaiva-Dharma, Srila Bhaktivinoda Thakura ha descritto tutti i principi e le pratiche della bhakti, fino al raggiungimento della siddha-deha. Lì, egli ha spiegato gli undici ingredienti per ottenere la perfezione (siddha-deha): siddha-sambandha, siddha-vayasa, siddha-nama, siddha-rupa, siddha-yutha, siddha-vesa, ajna, siddha-vasa, seva, parakashthasvasa e palya-dasi-bhava.
Comunque lui ha trattato di questo negli ultimi capitoli, non all'inizio. Uno dei principali personaggi del Jaiva-Dharma è Sri Raghunatha dasa Babaji, il maestro spirituale di Vijaya-kumara. Sri Babaji ha insegnato questi principi a Vijaya-kumara quando il suo discepolo era avanzato nella coscienza di Krishna e libero da tutti gli anartha e desideri materiali.
Vijaya-kumara aveva cantato e ricordato Krishna ventiquattro ore al giorno sulla riva dell'oceano a Jagannatha Puri. Di fatto l'oceano gli ricordava Krishna, l'oceano del rasa. Vijaya-kumara aveva capito e realizzato gli insegnamenti di bhava, anubhava, sattvika e vyabhicari. Aveva anche realizzato in quale proporzione dovevano essere miscelati col proprio sthayi-bhava (eterno sentimento di servizio a Krishna) per poter diventare bhakti-rasa. Era diventato realmente umile- trinad api sunicena, taror api sahishnuna, amanina manadena, ed era allo stadio di bhavavasta (bhava-bhakti). Persino le Apsara, le dee celesti, come Menaka e altre donne che erano più belle di qualsiasi donna di questo mondo, non potevano disturbare la coscienza di Krishna di una persona come Srila Haridasa Thakura. Anche se Srila Haridasa Thakura stesso non era impegnato nelle pratiche avanzate dei devoti nella linea dei Gosvami come lo era Vijaya-kumara. Noi non abbiamo visto o sentito in nessuna scrittura che era impegnato in questo modo. Solo devoti come Srila Rupa, Srila Sanatana e Srila Raghunatha dasa Gosvami seguivano tutti questi principi e, seguendo loro, la nostra intera linea di successione disciplica ha continuato nello stesso modo fino ad oggi.
Un devoto deve diventare maturo nella bhakti prima di poter seguire completamente i nostri acarya della successione disciplica. Deve giungere allo stadio di sraddha, quindi sadhu-sanga, bhajana-kriya, anartha nivritti, nistha, ruci e asakti. Allo stadio di bhava, quando non c'è più sentore di desiderio per la gratificazione dei sensi, quando si è completamente liberi da tutti i pensieri e abitudini materiali, la siddha-deha si manifesterà automaticamente.
Gli otto stadi del Servizio Devozionale.
Quando si manifesterà la siddha-deha Srila Bhaktivinoda Thakura ha spiegato questo nel suo libro Bhajana-rahasya. Lì egli ha discusso gli Sikshastakam di Sri Caitanya Mahaprabhu che esprimono gli otto stadi di maturità nel servizio devozionale. Egli ha scritto che prima uno dovrà fare bhajana di ..... ceto-darpana-marjanam:
ceto-darpana-marjanam bhava-maha-davagni-nirvapanam sreyah-kairava-candrika-vitaranam vidya-vadhu-jivanam anandambudhi-vardhanam prati-padampurnamritasvadanam sarvatma-snapanamparamvijayatesri-krishna-sankirtanam
'Gloria suprema al canto del santo nome di Sri Krishna che pulisce lo specchio del cuore ed estingue completamente l'ardente foresta in fiamme dell'esistenza materiale.'
Il sankirtana di Sri Krishna diffonde i rinfrescanti raggi lunari di bhava che fa sbocciare il bianco loto (kumudini) della buona fortuna delle jive. Il santo nome è la vita e l'anima della conoscenza trascendentale, che è come una moglie (vadhu). Esso espande continuamente l'oceano della beatitudine trascendentale e permettendo di gustare completamente il nettare a ogni passo. Il santo nome di Sri Krishna veramente pulisce e rinfresca il sè (atma), la propria natura (svabhava), la propria determinazione (dhriti), come pure il corpo interno ed esterno." Questo sloka del Sri Sikshastakam è realizzato nel vero senso dopo aver raggiunto lo stadio di asakti.
Lo sloka successivo è namnam akari bahudha nija-sarva-saktis:
namnam akari bahudha nija-sarva-saktis tatrarpita niyamitah smarane na kalah etadrisi tava kripa bhagavan mamapi durdaivam idrisam ihajani nanuragah
'O Bhagavan! Il Tuo santo nome concede tutte le auspiciosità alle entità viventi. Perciò, per il bene delle jive, Tu manifesti eternamente i Tuoi innumerevoli nomi, come Rama, Narayana, Krishna, Mukunda, Madhava, Govinda, Damodara e così via. Tu hai investito questi nomi con tutte le potenze delle Tue varie forme personali. Colmo di misericordia senza causa, Tu non hai imposto alcuna restrizione al canto e al ricordo di tali nomi in un momento particolare, come lo è per le sandhya-vandana (le preghiere della sera). In altre parole, in qualsiasi momento del giorno e della notte, il santo nome può essere cantato e ricordato. Questa è la regola che Tu hai stabilito. O Prabhu! Questa è la Tua misericordia senza causa data alle entità viventi. Tuttavia, a causa delle offese commesse (nama aparadha), sono così sfortunato che sebbene il Tuo santo nome sia così facilmente accessibile e portatore di ogni buona fortuna, non ho risvegliato alcun attaccamento ad esso."
Questo sloka rappresenta gli stadi di sadhu-sanga e anartha-nivritti, la rimozione delle anartha tramite l'associazione con i devoti. Al momento il nostro canto del nome di Krishna non è ancora puro. Qualche volta può essere namabhasa (una sembianza) od anche namaparadha (accompagnato da offese). Il nome puro apparirà sulla nostra lingua quando diventeremo puri noi stessi. In quel momento la qualità di trinad api sunicena taror api sahishnuna si manifesterà automaticamente:
trinad api sunicena taror api sahishnuna amanina manadena kirtaniyah sada harih
Pensando di essere più insignificanti di un filo d'erba calpestato da tutti, più tolleranti di un albero, senza orgoglio ed offrendo rispetti a tutti in accordo alle loro rispettive posizioni, si deve cantare continuamente il santo nome di Sri Hari." Questo sloka rappresenta nistha, la ferma fede, quando il canto non sarà fatto per una mostra esterna. Lo stadio successivo è realizzare na dhanam na janamna sundarim:
na dhanamna janamna sundarim kavitamva jagad-isa kamaye mama janmani janmanisvare bhavatad bhaktir ahaituki tvayi
O Jagadisa! Non desidero ricchezze, discepoli, moglie, figli e parenti e neppure la conoscenza mondana espressa in un linguaggio poetico. Il mio solo desiderio, O Pranesvara è che, vita dopo vita possa avere ahaituki-bhakti per i Tuoi piedi di loto.
Questo sloka rappresenta ruci, gusto per il bhajana.
Quando pratichiamo correttamente in buona associazione, ogni cosa si svilupperà automaticamente. Allora realizzeremo il quinto sloka:
ayi nanda-tanuja kinkaram patitanamvishame bhavambudhau kripaya tava pada-pankaja- sthita-dhuli-sadrisamvicintaya
"O Nanda-nandana! Per favore sii misericordioso con me, il Tuo eterno servitore è caduto nel terribile oceano dell'esistenza materiale come risultato delle sue attività interessate. Come una particella di polvere attaccata ai Tuoi piedi di loto, gentilmente accettami per sempre come tuo servitore." E' a questo stadio che la siddha-deha di una persona comincia a manifestarsi. Questo sloka rappresenta asakti, o attaccamento a Krishna. Dopo lo stadio di asakti, quando le lacrime scorrono continuamente, una persona sente purva-raga, un intenso sentimento di separazione che si sperimenta prima di incontrare Krishna. Mentre il devoto canta penserà: "O Krishna, non posso vivere senza di Te; O Srimati Radhika, non posso vivere senza di Te. Quando mi darai il Tuo darsana" Quindi, piangendo ventiquattro ore al giorno, rotolandosi sul terreno ci sarà nayanamgalad-asru-dharaya:
nayanamgalad-asru-dharaya vadanamgadgada-ruddhaya gira pulakair nicitamvapuh kada, tava nama-grahane bhavishyati
"O Prabhu! Quando nei miei occhi scorreranno torrenti di lacrime Quando la mia voce si interromperà e quando i peli del mio corpo si rizzeranno in estasi al canto del Tuo santo nome" Questo sloka rappresenta lo stadio di bhava; in questo stadio la siddha-deha si manifesta automaticamente. Da dove viene questa siddha-deha E' nella nostra svarupa, la nostra forma spirituale originale. La nostra siddha-deha non viene da qualche luogo a noi esterno. Nella nostra svarupa ogni cosa è perfetta. Cercate di capire questo, noi semplicemente abbiamo bisogno di una connessione con la svarupa-sakti. Quando la connessione si stabilisce, la siddha-deha automaticamente si manifesta e tutti i sentimenti di amore spirituale appaiono nel nostro cuore.
Krishna dirigerà ogni cosa.
Krishna dirigerà ogni cosa; ma una persona non deve essere pazza da imitare artificialmente questo stadio, altrimenti si ritroverà fuori da questa linea spirituale Gaudiya Vaisnava e sarà rovinato. Uno può solo pregare: "O Krishna! O Gurudeva! Quando avrò siddha-deha, siddha-nama O Srimati Radhika, quando sarò la Tua serva, la Tua palya-dasi Quando risiederò vicino a Govardhana e al Radha-kunda Quando raggiungerò questa posizione" Un aspirante devoto deve essere paziente. Nel primo canto dello Srimad-Bhagavatam, viene descritto che il Signore Narayana apparve a Narada Muni per un momento e poi scomparve. Sri Narada immediatamente divenne molto dispiaciuto e rammaricato: "Oh, il Signore Narayana è andato via, che cosa devo fare" Sconsolato iniziò a piangere e in quel momento una voce dal cielo lo chiamò. "Non ti preoccupare. Devi essere paziente, una persona non può vederMi fintanto che ha un corpo materiale. Tramite la Mia misericordia ti mostrerò la Mia svarupa, ma ora devi aspettare. Continua a cantare i Miei nomi e ricordaMi ventiquattro ore al giorno ovunque tu sia e predica la Mia Hari-katha agli altri. Un giorno morirai e Mi raggiungerai. In quel momento metterai i tuoi piedi sulla testa della morte e velocemente lascerai il tuo corpo materiale."
prayujyamane mayi tam suddhambhagavatimtanum arabdha-karma-nirvano nyapatat panca-bhautikah (Bhag. 1.6.28)
"Avendo ricevuto un corpo trascendentale adatto ad associarsi con Dio, lascio il corpo fatto di cinque elementi materiali e così tutti i frutti delle attività interessate (karma) cessarono." (BBT).
Al momento della morte, quando Sri Narada Muni lasciò il suo pancabhautikah (corpo materiale), la sua siddha-deha apparve e realizzò se stesso come un associato di Bhagavan. Quando si manifestò la sua siddha-deha Non all'inizio ma al massimo stadio della sua coscienza di Krishna.
E' molto utile bramare per il giorno in cui la nostra siddha-deha apparirà.
Tuttavia non dobbiamo immaginare di avere la nostra siddha-deha prima che sia manifestata veramente. Una persona può pregare: "O Krishna, voglio essere eternamente a Vrindavana, nel corpo trascendentale." Dobbiamo sempre avere questo obiettivo e dobbiamo desiderare ardentemente di raggiungere il servizio a Radha e Krishna. Ma non dobbiamo immaginare di essere Lalita, Visakha o una qualche sakhi. Altrimenti saremo rovinati. Non possiamo pretendere di ottenere la nostra siddha-deha prima di capire tutto il siddhanta. Se una persona non sa questo dirà: "Questo fuoco (le attività della siddha-deha artificiale) è il mio mahaprasada", lo mangerà e sarà rovinato. Queste errate concezioni sono chiamate sahajismo e c'è una grande differenza tra i sahajiya ed i Gaudiya Vaisnava.
Srila Rupa Gosvami e Srila Sanatana Gosvami non erano sahajiya. Praticavano seguendo il corretto processo della bhakti. 'Siddha' significa che un uomo deve prima diventare un devoto siddha. Come potrà manifestarsi la siddha-deha quando il corpo è ancora materiale Nei libri dei nostri Gosvami, specialmente nei libri di Srila Rupa Gosvami e Srila Raghunatha dasa Gosvami è stato dato il processo autentico per ottenere la perfezione. Una persona deve prima pregare per questa perfezione: "O Krishna! O Gurudeva! Quando verrà il giorno in cui realizzerò la siddha-deha e il siddha-nama" Una persona deve diventare matura nella comprensione di tutti i tipi di siddhanta. Deve prima capire Prahlada Maharaja nel settimo canto dello Srimad-Bhagavatam e poi Citraketu Maharaja nell'ottavo canto. In seguito deve capire la prima parte del decimo canto, specialmente di come Krishna ha manifestato il Suo Damodara-lila e deve ricordare tutti questi passatempi. La sua devozione deve maturare, così che vedendo una bella giovane donna o un giovane uomo non ne sarà disturbato o disturbata. Allora, quando non avrà più desideri mondani e sarà qualificata per essere sempre a Vrindavana al Radha-Kunda sotto la guida di un anima realizzata, un tattvajna, un rasika bhakta, in quel momento potrà ottenere la sua siddha-deha.
Diffusa come una piaga
Ci sono cosÏ tanti sahajiya babaji, uomini e donne, al Radha-Kunda, a Vrindavana, a Kamyavana ed in molti altri luoghi di Vraja. Essi sono devoti solo di nome.
Vengono a Govardhana e a Mathura per elemosinare in tuti i negozi ed in altri posti, e poi spendono l'intera notte contando quanti soldi hanno raccolto, quando hanno tempo per cantare e ricordare Krishna e praticare la bhakti Dicono che il loro guru gli ha dato la siddha-deha, ma non sanno neanche come purificare se stessi dopo aver evacuato escrementi. Non conoscono l'ABC del siddhanta, ed immaginano di aver ottenuto la siddha-deha. Questo è molto pericoloso. Non solo in India, ma in tutto il mondo c'è una carenza di comprensione e buona associazione e questo ha creato una seria malattia che si sta diffondendo tra i devoti neofiti come una piaga. Dobbiamo cercare di salvarci da questo. Oggigiorno persino nuovi devoti leggono la Krishna-karnamrita e dicono: "Oh è molto bello." Leggono la Govinda-lilamrita e pensano: "La Gaudiya Matha non conosce tutte queste cose. Loro non possono gustare il rasa. Oh, siamo sempre nel rasa." Non dobbiamo seguirli. Invece di seguire questa via molto pericolosa, dobbiamo cercare di seguire il processo autentico dato dai nostri acarya come Srila Bhaktivinoda Thakura. Nel nostro stadio attuale non dobbiamo comprare o leggere la Govinda-lilamrita e la Krishna-bhavanamrita. Dobbiamo prima impegnarci in un sadhana-bhajana molto buono e diventare maturi nella bhakti. Fino ad allora non avremo bisogno di leggere questi libri, non più del bambino di tre anni che chiedeva di avere una giovane e bella moglie. Se seguiamo sinceramente, Krishna automaticamente invierà un'anima realizzata ad aiutarci. Può inviare Srila Bhaktivinoda Thakura o Srila Rupa Gosvami o può venire Lui stesso. Dobbiamo perciò seguire solo questo processo autentico.
Il nostro scopo e obiettivo
Per prima cosa dobbiamo conoscere lo scopo e l'obiettivo del nostro sadhana, e quindi sapere come incominciare da sraddha:
adau sraddha tatah sadhu-sango 'tha bhajana-kriya tato 'nartha-nivrittih syat tato nishtha rucis tatah athasaktis tato bhavas tatah premabhyudancati sadhakanam ayampremnah pradurbhave bhavet kramah
(1) Attraverso l'ascolto degli sastra, appare paramarthika (la trascendentale suddha-sraddha). Qui, l'uso della parola sraddha implica la ferma fede nel significato dei bhakti-sastra come la Bhagavad-Gita, lo Srimad-Bhagavatam, il Sri Bhakti-rasamrta-sindhu e così via. (2) Subito dopo l'apparizione di questa sraddha, una persona ottiene di nuovo sadhu-sanga e, in questa compagnia, comincia a ricevere istruzioni riguardanti i metodi per l'esecuzione del bhajana. (3) Da quel momento in poi la persona fa sue le pratiche del bhajana (bhajana-kriya) cominciando con sri-guru-padasraya e così via. (4) Attraverso il costante impegno nel bhajana, le anartha gradualmente scompaiono (anartha-nivritti). (5) Questa scomparsa delle anartha avviene in successivi stadi. Una persona che diviene progressivamente libera dalle anartha, ottiene nistha e libertà da tutte le distrazioni (vikshepa). A quel punto ekagrata (sentimento esclusivo) e nairantaryamayi (lncessante sforzo) sono presenti nel compimento del bhajana. (6) Poi si manifesta ruci (gusto) o, in altre parole, un intenso desiderio (lalasa) per il progresso nel bhajana. (7) Quando ruci diviene molto intenso viene chiamato asakti. La differenza tra nistha e asakti è che nistha implica l'uso dell'intelligenza, mentre asakti è spontaneo. Allo stadio di nistha anche se la mente non è attratta, con l'intelligenza si sceglie di rimanere devoti alla pratica del bhajana.
Comunque, quando una persona arriva allo stadio di asakti, il sadhaka non dipende più da nessun tipo di ragionamento provocato dall'uso delle facoltà intellettive. A questo stadio egli è profondamente immerso nell'esecuzione del bhajana in modo spontaneo. (8) Dopo lo stadio di asakti appare bhava o rati. (9) Allo stadio finale di bhava si manifesta prema. Questo è l'ordine dei vari stadi che conducono all'apparizione di prema all'interno del cuore del sadhaka. (Bhakti-rasamrta-sindhu-bindu)
Dobbiamo capire tutte queste verità e poi adottare il processo corretto. Contemporaneamente non dobbiamo pensare che non ci siano devoti qualificati a ricordare la loro siddha-deha. Ci sono certamente puri devoti in questo mondo e non dobbiamo cercare di disturbarli criticandoli. Naturalmente non saranno disturbati, ma lo saremo noi. Non è proficuo cercare di trascinarli artificialmente al nostro livello. Ci possono essere migliaia e migliaia di devoti che sono qualificati per questa perfezione e che stanno agendo in accordo a questa perfezione in questo momento. Il nostro scopo e obiettivo deve essere uguale al loro, ma non dobbiamo imitarli. Dobbiamo essere pazienti ed impegnarci sinceramente nel sadhana e nel bhajana, poi guadagneremo automaticamente tutte le perfezioni spirituali.
Grande gusto per il kirtana
Avete mai sentito parlare di nama-gane sada ruci Questo è uno dei sintomi di chi ha raggiunto bhava-bhakti.
nama-gane sada ruci, laya krishna-nama
"Una persona che possiede un grande attaccamento per il santo nome, è incline a cantare il mahamantra Hare Krishna costantemente." [[[]]Madhya-lila 23.32[]]. Sapete chi è il miglior kirtaniya dell'intero mondo dai tempi antichi sino ai giorni nostri Sapete chi canta i kirtana più dolci e potenti Non necessariamente la persona che è esperta nel suonare il violino, l'harmonium, le tabla e la vina. Srila Sukadeva Gosvami è il miglior kirtaniya; tutti i nostri acarya sono i migliori kirtaniya e anche Srila Bhaktivinoda Thakura, Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Gosvami Thakura e Srila Bhaktivedanta Swami Maharaja sono i migliori kirtaniya. Dovete capire questo profondamente e cercare di diventare kirtaniya come i nostri acarya. Non pensate di non essere qualificati se non sapete suonare l'harmonium o se la vostra voce non è molto dolce per cantare i raga. Anche se avete una voce molto rauca questo non è un impedimento.
Cantate semplicemente con sentimento: "He Krishna, He Krishna." E' la qualifica spirituale di descrivere i passatempi di Krishna che rende una persona il più elevato kirtaniya, non una voce piacevole. Una persona con una bella voce può cadere in qualsiasi momento, di fatto può già essere caduto. Quelli che eseguono il kirtana pensando: "Le persone del pubblico sono ispirate o no Sono soddisfatti del mio kirtana ", non stanno realmente facendo kirtana. Kirtana è quel processo attraverso il quale il suono trascendentale del nome e delle glorie di Krishna entra nell'orecchio e purifica il cuore. Questo è il reale significato di kirtana. Se dobbiamo glorificare una persona, o se dobbiamo dargli rupie, dollari o franchi prima che canti allora non è realmente un kirtaniya. Soldi e reputazione non possono toccare realmente un kirtaniya. Dobbiamo cercare di essere in quel modo, sciogliere i cuori degli altri e sciogliere il nostro cuore piangendo sempre per Sri Sri Radha e Krishna. L'Hari-katha di questo kirtaniya tocca il cuore di tutti e chiunque sia sincero sarà costretto a seguirlo.
vaco vegam manasah krodha-vegam jihva-vegam udaropastha-vegam etan vegan yo visaheta dhirah sarvam apimam prithivim sa sisyat
Una persona saggia e sobria che può controllare l'impeto della parola, l'agitazione della mente, gli assalti della collera, l'impeto della lingua, gli impulsi dello stomaco e le agitazioni dei genitali può istruire l'intero mondo. In altre parole, ognuno può diventare discepolo di tale persona auto controllata. (Sri Upadesamrita 1) Questa persona è il guru e la sua hari-katha è la più potente cura per la nostra malattia originaria, quella di aver domenticato Krishna.
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