Sri Radhastami, la potenza di questo giorno
di Srila Bhaktipromode Puri Gosvami Maharaja
La potenza di questo giorno
madhava-tithi, bhakti-janani Saranagati (Suddha-bhakata) ‘I giorni cari a Madhava come Ekadasi e Janamastami, sono la madre della bhakti perchè fanno apparire la bhakti nel cuore.’
Sri Radha è la più cara amante di Sri Madhava e il giorno della Sua apparizione è il gioiello della corona tra tutti i giorni a Lui cari. Il Padma Purana afferma che quando Devarsi Narada desiderò ascoltare le glorie di Sri Radhastami da suo padre Sri Brahma, Brahma rispose che nessuno, tranne Sri Hari stesso, può glorificare appropriatamente il giorno dell’apparizione della Sua amata. Sebbene il giorno di Ekadasi sia molto caro a Sri Hari, una persona otterrà cento volte di più meriti spirituali che conducono alla bhakti, osservando anche solo una volta il Radhastami vrata che non osservando migliaia di Ekadasi vrata:
ekadasyah sahasrena yat phalam labhate narah radha janamastami punyam tasmacchatgunadhikam
Il momento della nascita di Sri Radha
Timoroso per i pericoli possibili a Gokula Mahavana, il luogo di nascita di Nanda-nandana Sri Krishna, Sri Nanda Maharaja si stabilì sulla collina Nandisvara. Il suo caro amico, Sri Vrsabhanu Maharaja, che si aspettava dei probabili disturbi anche a Ravala stabilì la sua residenza sulla collina di Sri Varsana che si trova a sud della collina Nandisvara. Fu a Ravala, nella dimora di Sri Vrsabhanu Maharaja e della sua regina Kirtida che Sri Radhika, la potenza interna di Sri Krishna e la personificazione della Sua potenza di piacere, manifestò ilpassatempo della Sua apparizione. Questo avvenne a mezzogiorno dell’ottavo giorno di luna crescente del mese di Bhadra, sotto l’auspiciosa costellazione anuradha, un anno dopo la nascita di Sri Krishna. Sri Radha in effetti è la potenza intrinseca di Sri Krishna. Poichè l’energia e la fonte dell’energia sono per costituzione identici (sakti-saktimator abheda), Lei appare ogniqualvolta appare Krishna. Per fare in modo che potessero compiere i Loro passatempi su questa Terra, Yogamaya fece in modo che Sri Radhika apparisse un anno dopo Sri Krishna.
tata arabhya nandasya vrajah sarva-samrddhiman harer nivasatma-gunai ramakridam abhun nrpa Srimad-Bhagavatam (10.5.18)
In questo verso Sri Sukadeva Gosvami si rivolge a Pariksit Maharaja dicendo: “O Re, poichè Nanda-vraja, la terra di Sri Nanda Maharaja, è la residenza del Signore Supremo Sri Hari, è eternamente munifica in ogni aspetto. Ciò è dovuto alle sue trascendentali virtù. Inoltre, nel momento in cui Sri Krishna vi apparve, è diventata ramayah akridam viharasthanam, il luogo dei passatempi di Laksmi-devi.” Ciò sta ad indicare che Srimati Radhika, la personificazione di tutte le Laksmi, di tutte le opulenze e della buona fortuna, apparve dopo la nascita di Sri Krishna. Sri Jiva Gosvamipada scrive nel Sri Gopala-campu (Purva 15.19-20):
satyam bahusuta-ratnakara- tam sa prapa gopa-dugdhabdhih kintvamrta-dyuti-radha laksmi-jananadgat purttim ‘L’oceano di latte sotto forma di un gopa di nome Sri Vrsabhanu, ebbe molti figli preziosi come gemme. Nonostante ciò egli ottenne la perfezione unicamente a causa del fatto che Laksmi, nella forma di Sri Radha dalla radiosità d’ambrosia, apparve come sua figlia.’
sa khalu sri-krsna-janama-varsanantara varse sarva-sukhasatre radha namni naksatre janeti radhabhidhiyate ‘Questa stessa ragazza manifestò il passatempo della Sua nascita un anno dopo l’apparizione di Sri Krishna, durante la più auspiciosa costellazione chiamata anuradha. Per questo fu chiamata Radha.’
La prima storia dell’apparizione di Sri Radha
Quando Sri Varunadeva, il deva dell’oceano, vide il gioiello inestimabile che Sri Krishna conservava nel Suo palazzo, disse pieno di gioia:
adya me nibhrto deho dyaivartho ‘dhigatah prabho tvat-pada-bhajo bhagavann avapuh param adhvanah Srimad-Bhagavatam (10.28.59 ‘O Signore, oggi la mia vita ha raggiunto il successo e ho ottenuto la più grande ricchezza. Sebbene io sia il padrone di tutti gli oceani che sono la riserva delle gemme preziose, non ho mai ottenuto un tesoro come questo. I servitori dei Tuoi piedi di loto hanno ottenuto la liberazione (adhvahna samsarasya paramavapuh). Anch’io sono Tuo servitore e ti prego di avere la stessa benedizione.’
Il Padma Purana descrive come Sri Radha apparve nel luogo dove Sri Vrsabhanu Maharaja era solito compiere i riti sacrificali (yajna-sthala):
iti srutvapi sa radha pyagata prthivim tatah bhadre masi site pakse astami samjnike tithau
vrsabhanoryajnabhumau jata sa radhika diva yajnartham sodhitayam ca drsta sa divyarupini
rajanandamana bhutva tam prapya nijamandiram dattavan mahisim nitva sa ca tam paryapalayat Padma Purana (Brahma-khanda 7.40-42)
‘A mezzogiorno dell’ottavo giorno di luna crescente del mese di Bhadra, la bellezza celestiale Sri Radhika apparve dalla terra che Vrsabhanu Maharaja stava scavando per il compimento di uno yajna. Col cuore in festa Sri Vrsabhanu Maharaja La portò alla sua residenza e La presentò alla sua nobile regina, Sri Kirtida-devi che La accettò e La crebbe.’
La seconda storia dell’apparizione di Sri Radha
Un’altra storia descrive che un giorno, di mattino presto, in un altro luogo di Vraja, Sri Vrsabhanu Maharaja stava facendo il bagno nel fiume Yamuna. Vide nelle vicinanze fluttuare un fiore di loto completamente sbocciato e luminoso su cui giaceva questa bambina dalla bellezza immacolata. Con grande felicità La prese tra le sue braccia e La portò a casa dalla sua regina Kirtida-devi. Col cuore traboccante di gioia Kirtida-devi La abbracciò e si prese cura di Lei con grande affetto. Ma quando il re e la regina notarono che gli occhi della bambina non si aprivano, si sentitono profondamente afflitti e pregarono ai piedi di loto del Signore Supremo di poterLa benedire con il potere della vista. Nel frattempo, nel loro palazzo di Raval, la regina di Sri Nanda Maharaja, Yasoda-devi, giunse da Gokula portando con sè il piccolo Sri Krishna. La coppia regale di Raval la accolse con grande onore. Sri Yasoda-devi vide la cecità della bambina appena nata che Kirtida-devi teneva tra le braccia. In quel momento avvenne una cosa stupefacente: non appena Yasoda-nandana Sri Krishna si trovò faccia a faccia con quella bambina, Lei aprì gli occhi. La prima cosa che vide fu il viso di luna del Suo amato Sri krishna, e Lei semplicemente Lo guardò. Anche Krishna rimase scosso dopo aver guardato con un intenso sentimento il viso di luna della Sua più cara amata. Il Loro divino incontro avvenne tramite l’incontro dei Loro occhi. La felicità di Vrsabhanu Maharaja e della sua regina non aveva limiti, ed essi celebrarono l’accaduto con grandi festeggiamenti. Srila Rupa Gosvamipada, nel suo libro intitolato Sri Lalita-madhava ha dato una versione simile.
Intenso desiderio di avere il servizio a Sri Radha
Srila Rupa Gosvami, Srila Sanatana Gosvami, Srila Raghunatha dasa Gosvami e altri Gosvami hanno amorevolmente cantato le glorie di Sri Radharani. In quale stupefacente modo Srila Prabhodananda Sarasvatipada ha gustato le Sue glorie nel suo Sri Radha-rasa-sudha-nidhi! Il modo in cui Sri Srila Bhaktivinoda Thakura ha composto il Svaniyamastaka e altre preghiere dimostra la gloria del suo intenso desiderio di ottenere il servizio a Sri Radha, il radha-dasya. Questo stesso sentimento si trova anche negli scritti dell’adorabile Sri Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Gosvami Prabhupada, ossia nel suo Anubhasya o commentario della Sri Caitanya-caritamrta; nel suo Anuvrtti della Sri Upadesamrta di Srila Rupa Gosvami; nella sua poetica traduzione dei dieci stadi di divyonmada che Srila Rupa Gosvami ha descritto nel Sri Ujjvala-nilamani, nella Sri Brahmara-gita e nella Sri Mahisi-gita; nel mangalacarana o invocazione del suo commentario Prarthanarasa-vrtti del Prarthana di Srila Narottama dasa Thakura Mahasaya; e nel mangalacarana del suo Gaudiya-bhasya, il commentario del Sri Caitanya-bhagavata. Queste meravigliose espressioni di desiderio per il radha-dasya sono per noi una continua e potente ispirazione. Il giorno in cui il mio riverito maestro spirituale, Srila Prabhupada, ha incontrato per la prima volta il suo maestro spirituale, om visnupada Sri Srimad Gaurakisora Prabhu, lo vide che caminava verso il Sri Svananda-sukhanda-kunja, vestito come un avaduta mentre cantava continuamente una particolare canzone. Con le sue stesse mani Srila Prabhupada scrisse questa canzone e la tenne con sè, considerandola il più caro tesoro del suo bhajana.
La preghiera accorata di Srila Gaurakisora Maharaja
Come servitori dei servitori di Srila Prabhupada, il nostro unico obiettivo è di cercare quel tesoro segreto. I Sei Gosvami hanno dimostrato l’ideale del piangere con profonda ansietà mentre vagavano per la terra di Vraja gridando: “ha radhe! ha radhe!” Nel compiere il bhajana, il nostro unico patrimonio è rappresentato dal nostro pianto puro e sincero di ottenere la misericordia trascendentale della personificazione della misericordia stessa, Sri Radharani. Non c’è altro modo per ottenere questo tesoro se non con la misericordia senza causa di Sri Gurudeva. Quel canto devozionale che Srila Babaji Mahasaya cantava, recita così:
kothaya go premamayi radhe radhe radhe radhe go, jaya radhe radhe ‘Dov’è Colei che è la personificazione di prema Tutte le glorie a Sri Radha.’
dekha diye prana rakha, radhe radhe tomara kangala tomaya dake, radhe radhe ‘O Radha, ti prego, dammi il Tuo darsana e salva la mia vita. Questo mendicante disgraziato implora la Tua misericordia e grida: Radhe! Radhe!’
radhe vrndavana-vilasini, radhe radhe radhe kanu-mana-mohini, radhe radhe ‘O Radha, Tu gioisci dei passatempi gioiosi nella foresta di Vrndavana dove incanti la mente di Krishna.’
radhe asta-sakhira siromani, radhe radhe radhe vrsabhanu-nandini, radhe radhe ‘O Radha, Tu sei il gioiello della corona tra le otto sakhi principali. O Radha, figlia di Vrsabhanu Baba.’
(gosai) niyama kare sadai dake, radhe radhe ‘I Sei Gosvami sempre gridavano: Radhe! Radhe!’
(gosai) eka-bara dake kesi-ghate abara dake vamsi-vate, radhe radhe ‘...a volte al Keshi-ghata, a volte al Vmsi-vata, Radhe! Radhe!’
(gosai) eka-bare dake nidhu-vane abara dake kunja-vane, radhe radhe ‘...a volte a Nidhuvana, a volte al Seva-kunja, Radhe! Radhe!’
(gosai) eka-bara dake radha-kunde abara dake syama-kunde, radhe radhe ‘...a volte al Radha-kunda, a volte al Syama-kunda, Radhe! Radhe!’
(gosai) eka-bara dake kusuma-vane abara dake govardhane, radhe radhe ‘...a volte al Kusuma-sarovara, a volte a Giriraja Govardhana, Radhe! Radhe!’
(gosai) eka-bara dake tala-vane abara dake tamala-vane, radhe radhe ‘...a volte a Talavana e a volte a Tamalavana, Radhe! Radhe!’
(gosai) malina vasana diye gaya, vrajera dhulaya gadagadi jaya, radhe radhe ‘I semplici abiti dei Sei Gosvami appaiono sporchi perchè si rotolano sempre nella polvere di Vraja gridando: Radhe! Radhe!’
(gosai) mukhe radha radha bale, bhase nayanera jale, radhe radhe ‘Gridando Radhe! Radhe! i loro occhi si riempivano di flussi di lacrime.’
(gosai) vrndavane kuli kuli kende bedaya radha bali’, radhe radhe ‘Essi vagavano per le vie di Vrindavana gridando. Radhe! Radhe!’
(gosai) chapanna danda ratri-dine jane na radha-govinda vine, radhe radhe ‘Essi non conoscevano altri se non Radha-Govinda di giorno e di notte. Radhe! Radhe!
tara para cari danda suti’ thake svapne radha-govinda dekhe, radhe radhe ‘Essi si riposavano solo per quattro danda (1 ora e 36 minuti). Ed anche durante quel riposo ricevevano il darsana di Sri Radha-Govinda in sogno. Radhe Radhe!’
Solamente quando offrirò sinceramente la mia vita e anima all’ottenimento di questo tesoro di estremo valore, sentendo vera ansietà e un profondo desiderio di ottenerlo, comprenderò che Sri Gurudeva mi ha accettato a cuore aperto. O, quando verrà questa grande fortuna I giorni che mi resteranno da vivere in questa vita saranno allora giunti alla fine!
Il nome trascendentale di Srimati Radhika
Srila Rupa Gosvamipada racconta la seguente storia nel preludio della sua descrizione dei centootto nomi di Sri Radha: Una volta Sri Radharani si immerse in un sentimento di rabbia verso Sri Krishna e, nonostante le Sue numerose suppliche, Lei si rifiutò di perdonarLo. Quando Sri Krishna lasciò quel luogo col cuore pieno di afflizione, Sri Radharani subito abbandonò il Suo sentimento di rabbia. Nel Suo cuore si creò un vortice di pensieri riguardanti le qualità di Krishna e si sentì così addolorata e pentita: “ParlandoGli così aspramente ho rigettato Krishna che è un oceano colmo di virtù. Tornerà più da Me” Vedendo il Suo pentimento, una Sua amica, Tungavidya, famosa per la sua saggezza, Le si rivolse con queste parole: “O bellissima Radha, abbandona il Tuo rispetto per Krishna e ascolta le mie parole. Non preoccuparti pensando: ‘Ho rigettato Krishna che è un oceano colmo di virtù con le mie parole dure. Tornerà più da me’ C’è stata una sakhi di nome Kandarpa-sundari che era ansiosa di stabilire una relazione con te con un sentimento di sakhya-bhava, un sentimento di amicizia. Sri Purnamasi devi l’ha consigliata di cantare i Tuoi centootto nomi per soddisfare il suo desiderio. Sri Vrnda-devi, la divinità di Vrndavana, che è al corrente delle maniere di Sri Purnamasi-devi, ha scritto questi nomi con il sindura (vermiglio) e in questo stesso momento li sta offrendo al Signore delle Tua vita, Sri Krishna. Soffrendo per la separazione da Te, Krishna sente sollievo pronunciando questi centootto nomi.” Si dice che i nomi di Sri Radha, essendo molto attraenti ed essendo la personificazione di un mantra estremamente potente, dovrebbero essere scritti con il sindura. Nella sua introduzione al Sri Premendu-sudhasatra, Srila Rupagosvamipada narra gli incredibili ed eccezionali sentimenti di questi centootto nomi di Sri Radha, la dea di Vrindavana. Egli ha composto anche altri inni che sono estremamente piacevoli. Similmento, Srila Raghunatha dasa Gosvami nel suo Stavavali ha scritto i centootto nomi di Sri Radha e anche altre preghiere. In effetti Krishna, accattivato dall’amore di Sri Radha, canta incessantemente il Suo nome. Perciò il nome di Sri Radha è come un profondo ed esoterico mantra. Senza essersi rifugiati esclusivamente in Sri Radha, non è possibile ricevere la misericordia di Sri Krishna.
Umiltà e Servizio; non orgoglio ed erudizione
Il nostro adorabile Srila Prabhupada ha detto: “Sri Krishna è adhoksaja saktiman, il possessore di tutte le potenze che esistono oltre il raggio della mente materiale, dell’intelligenza e dei sensi. Sri Radha è adhoksaja saktimata, la potenza spirituale di Sri Krishna che allo stesso modo è situata oltre il nostro raggio mondano. La filosofia dei tarka-pantha, che credono nel processo della dialettica grossolana per poter acquisire la conoscenza, è definita ananya miyate iti maya, ossia attraverso lo sforzo intellettuale si ottiene la comprensione di maya. Tuttavia la suprema eccellenza della filosofia degli srauta-pantha che seguono il processo dell’ascolto nella successione disciplica come mezzo per acquisire la conoscenza, è definita anaya radhitah iti radha: tramite il processo dell’adorazione si ottiene Sri Radha. Per loro l’unico stadio di perfezione è impegnarsi nel dar piacere e soddisfare Sri Krishna con il loro corpo, tutte le parti del loro corpo e con i sensi.” I tarka-pantha possono mostrare il loro orgoglio ma non possono mai neppure raggiungere la porta del regno della bhakti. Istruendo la sua mente, Srila Raghunatha dasa Gosvami nel suo Sri Manah-siksa umilmente ci insegna a rinunciare a tutto l’orgoglio e sviluppare subito un incessante e sublime rati per Sri Gurudeva, per Sri Vraja, per i residenti di Vraja, per i Vaisnava, per i brahmana che sono come i deva di questa Terra, per i nostri diksa-mantra, per i santi nomi del Signore, e per il supremo rifugio dei piedi di loto di Sri Radha-Govinda, l’eternamente giovane coppia di Vraja. Finchè l’orgoglio per la propria ricchezza, erudizione, bellezza e nascita in una famiglia di alto rango rimarranno nel proprio cuore, sarà impossibile praticare anche solo un pochino il servizio devozionale. Inoltre conservare l’orgoglio per il proprio bhajana, per la devozione, la rinuncia e così via, diventa un fatale ostacolo alla via della devozione. Dovremmo sempre costantemente ricordare il verso trinadapi sunicena pronunciato da Sriman Mahaprabhu e rifugiarci esclusivamente ai piedi di loto di Srila Gurudeva, pregando costantemente per la misericordia di Sri Radharani. E’ in questa maniera che dobbiamo sempre cercare la misericordia di Sri Krishna, l’amante di Sri Radha.
bina radha prasadena hari-bhakti sudurlabha ‘Senza la misericordia di Sri Radha, è estremamente difficile ottenere l’hari-bhakti.’
radha-bhajane yadi mati nahi bhela krsna-bhajana taba akarana gela Gitavali (Sri Radhastaka, canto 8) ‘Se nel mio cuore non appare il desiderio di servire Sri Radhika, allora l’adorazione di Krishna diventa inutile.’
L’obiettivo più adorabile
Nel libro intitolato Krama-dipika, Sri Krishna rivolge queste parole al deva del Sole:
mama nama-satenaiva radha-nama sad-uttamam yah smaret tu sada radham na jane tasya kim phalam ‘Il nome di Sri Radha è superiore a centinaia di Miei nomi. Non posso neppure calcolare il risultato che si ottiene ricordando costantemente il Suo nome.’
Proprio come Sri Krishna che addolorato dalla separazione della Sua amata pronuncia sempre il nome ‘Radha’, così Sri Radha afflitta dal dolore della lontananza dal Suo amato costantemente canta il nome ‘Krishna’. Perciò l’unico nome significativo per la jiva da cantare è il radha-krsna yugala mantra (l’Hare Krishna mantra). Nella Rya Ramananda Samvada sta scritto:
‘sampattira madhye jivera kon sampatti gani ‘radha-krsne prema yanra, sei bada dhani’ (Sri Caitanya-caritamrta Madhya-lila 8.247) ‘Sri Caitanya Mahaprabhu chiese: “Tra i molti capitalisti, chi possiede la più grande ricchezza” Raya Ramananda rispose: “Colui che è arricchito dall’amore per Sri Radha e Sri Krishna è il più grande capitalista.”’
gana-madhye kona gana - jivera nija dharma’ ‘radha-krsnera prema-keli - yei gitera marma (Sri Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 8.250) ‘Sri Caitanya Mahaprabhu chiese: “Tra tutte le liriche, qual è la lirica che descrive la reale occupazione dell’entità vivente” Raya Ramananda rispose: “Le liriche che cantano degli affari amorosi di Sri Radha e Sri Krishna sono superiori a tutte le altre.”’
‘dhyeya-madhye jivera kartavya kon dhyana’ ‘radha-krsna-padambuja-dhyana - pradhana’ (Sri Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 8.253) ‘Sri Caitanya Mahaprabhu chiese: “Tra i molti tipi di meditazione quale è necessario alle entità viventi” Raya Ramananda ripose: “Il primo dovere di ogni entità vivente è di meditare sui piedi di loto di Sri Radha e Sri Krishna.”
‘sarva tyaji’ jivera kartavya kahan vasa’ ‘vraja-bhumi vrndavana yahan lila-rasa’ (Sri Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 8.254) Sri Caitanya Mahaprabhu chiese: “Dove dovrebbe risiedere l’entità vivente, abbandonando ogni altro luogo” Raya Ramananda rispose: “Dovrebbe risiedere nel luogo sacro di Vrindavana o Vrajabhumi, dove Sri Krishna ha compiuto la rasa-lila.”
‘sravana-madhye jivera kon srestha sravana’ ‘radha-krsna-prema-keli karna-rasayana’ (Sri Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 8.255) Sri Caitanya Mahaprabhu chiese ancora: “Tra tutti i discorsi che la gente ascolta, qual è il migliore da ascoltare per l’entità vivente” Raya Ramananda rispose: “Ascoltare degli affari amorosi di Sri Radha e Krishna è l’argomento che soddisfa di più le orecchie.”
‘upasyera madhye kon upasya pradhana’ ‘srestha upasya - yugala ‘radha-krsna’ nama’ (Sri Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 8.256) Sri Caitanya Mahaprabhu chiese: “Tra tutti gli oggetti di adorazione, qual è il supremo” Raya Ramananda rispose: “L’oggetto di adorazione più alto è il santo nome di Sri Radha e Sri Krishna.”
(Tratto dal Sri Caitanya-vani, anno 16 numero 8 - 1976)
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